Verbale della riunione del 2 febbraio 2018
Sono presenti:
Ambrogio Santambrogio, Massimo Pendenza Quaderni di teoria sociale
Paola Borgna Quaderni di sociologia
Marita Rampazi Sociologia italiana
Nicoletta Vittadini Comunicazioni sociali
Vincenzo Cesareo, Marco Caselli Studi di Sociologia
Debora Viviani Italian Sociological Review
Gianmarco Navarini Etnografia e ricerca qualitativa
Tito Marci Sociologia
Assunta Viteritti Scuola democratica
Vincenzo Mele Simmel Studies
Lara Sartori Polis
Edoardo Fittipaldi Sociologia del diritto
Alessandro Martelli Autonomia locali e servizi sociali
Lucia Re Studi sulla questione criminale
Ciro Tarantino Minority report
Antonio Fasanella Sociologia e ricerca sociale
Carlo Sorrentino Problemi dell’informazione
Emanuela Bonini AG-About gender
Enrica Morlicchio Sociologia del lavoro
Pier Luca Marzo, Milena Meo Im@go
Paolo De Nardis Rivista trimestrale di scienza dell’amministrazione
Paolo De Nardis Rivista di studi politici
Manolo Farci Mediascapes
Gabriele Tomei Rassegna italiana di valutazione
Emiliana Mangone Journal of Mediterranean Knowledge
Alice Mattoni Partecipazione e conflitto
Angela Perulli, Vincenzo Marasco Cambio
Luigi Burroni, Giovanna Fullin Stato e mercato
- Bettin, L. Viviani Società/Mutamento/Politica
Valeria Fargion Politiche sociali/Social policies
Maurizio Bergamaschi Sociologia urbana e rurale
Roberta Bisi, Raffaella Sette Rivista di criminologia, vittimologia e sicurezza
Mariella Nocenzi International Review of Sociology
Mariella Nocenzi Glocalism
Maurizio Ambrosini Mondi migranti
Cristopher Cepernich Comunicazione politica
Luca Corchia, Andrea Borghini Lab’s Quarterly
Simona Scotti Religioni e società
Vittorio Mete, Rocco Sciarrone Meridiana
Carlo Bordoni Prometeo
Alle ore 14:00, Santambrogio e Borgna danno il via ai lavori, ringraziando tutti per la presenza.
Santambrogio illustra l’ordine del giorno:
Ordine del giorno
Comunicazioni
- Modalità e criteri dei referaggi: confronto tra le riviste
- Criteri per la valutazione delle riviste che non implichino l’uso della VQR
- Criteri per la definizione della interdisciplinarità
- Annuario del CoRIS: una proposta
Varie eventuali
Chiusura dei lavori: indicativamente verso le ore 17.
Nelle comunicazioni, Santambrogio informa i partecipanti di aver scritto a Graziosi, presidente dell’ANVUR, per richiedere un appuntamento e di aver ricevuto come risposta quella di rivolgersi al nuovo Direttivo. Aggiunge di aver poi scritto ai componenti del nuovo Direttivo e che attende da loro un riscontro. Insieme a Paola Borgna si rende disponibile all’incontro, ed invita chiunque lo voglia ad unirsi a loro.
Punto 1. Modalità e criteri dei referaggi: confronto tra le riviste.
Santambrogio fa notare che i criteri di referaggio mandati dalle riviste sono molto simili, così che possono essere riassunti negli 11 punti messi all’inizio del documento allegato alla convocazione osierna. A partire da questo dato, Santambrogio avanza due proposte operative: 1. costruire una comune scheda di referaggio per le riviste di sociologia e di nominare quindi una commissione che vi lavori; 2. pubblicare ogni 2 o 3 anni i nomi dei revisori effettivamente impiegati dalla rivista.
Cesareo suggerisce di allungare il periodo di pubblicazione delle liste per evitare che possano essere fatte associazioni tra revisori e referati.
Santambrogio suggerisce di scrivere ‘almeno ogni due anni’.
Mangone ricorda che le riviste indicizzate chiedono la lista ogni anno.
Morlicchio fa notare che Il Mulino e FrancoAngeli potrebbero non accettare la proposta della scheda perché ne adottano già una.
Santambrogio suggerisce quindi che si potrebbe partire dalle loro schede e chiede a Fasanella di potersene occupare, dal momento che la sua rivista utilizza la scheda standardizzata della FrancoAngeli su piattaforma OGS.
Fasanella accetta.
Tarantino torna sulla questione degli anni e propone ‘tre anni’.
Borgna suggerisce ‘al massimo entro tre anni’.
Tarantino pone il quesito relativo al fatto che ANVUR scrive che ci deve essere ‘autonomia dei revisori rispetto agli organi della rivista’ e che quindi i membri del Comitato scientifico e di quello di decisione/redazione non possono essere dei revisori per la stessa rivista. Ritiene che ciò sia sbagliato perché gli organi dettano le linee della rivista e decidono le curatele. Inoltre, pone la questione degli autori ‘invitati’, visto che nel caso delle riviste di classe A per ANVUR tutti i contributori devono essere referati.
Morlicchio è contraria al referaggio degli autori ‘invitati’.
Santambrogio risponde che qualche volta ciò è permesso perché nello stesso regolamento c’è scritto che «in casi eccezionali la direzione può assumere direttamente la responsabilità della pubblicazione, segnalando la circostanza e le relative motivazioni in una nota nella prima pagina del contributo. Sulla questione invece del coinvolgimento degli organi nel processo di referaggio ritiene che il quesito vada sottoposto allo stesso ANVUR.
Pone inoltre la questione della tempistica dei referaggi e suggerisce di indicare in ‘tre’ i mesi in cui il processo deve essere concluso, includendo anche l’eventuale terzo referaggio richiesto.
Navarini appoggia la proposta dei tre mesi perché ritiene che così si favorisce la tempistica di riproposizione dell’articolo rifiutato presso altra rivista. Propone anche di indicare un tempo per il pre-feraggio, ovvero di tutto quel periodo di circa 1 o 2 settimane che la Rivista utilizza per decidere se l’articolo è referabile o meno.
Borgna suggerisce di pubblicare sulla rivista le informazioni sui tempi del refereaggio.
Santambrogio propone di stendere un Regolamento sui tempi del referaggio e chiede a Fasanella di potersene occupare.
Fasanella accetta.
Ambrosini apre sul first online, ovvero su quella pratica molto utilizzata dalle riviste straniere di pubblicare gli articoli online e con codice DOI prima che questi trovino spazio in un numero della rivista presso cui l’articolo è stato referato.
Mangone critica la pratica del first online, perché afferma che non sempre l’articolo viene poi pubblicato. Il punto viene smentito da molti.
Pendenza ricorda che il codice DOI è inoltre superiore al codice ISSN perché è un riferimento diretto all’articolo, mentre l’altro è della rivista.
Mele suggerisce che forse uno dei motivi per cui le riviste italiane non praticano il firts online è perché il codice DOI è a pagamento.
Santambrogio propone di sollecitare gli Editori a questa pratica. Chiude poi questo punto all’o.d.g. dando per approvate – dopo la lunga discussione – le due proposte iniziali, ovvero 1. costruire una comune scheda di referaggio per le riviste di sociologia, da proporre per l’utilizzo alle riviste italiane, anche in forme adattate a eventuali specifiche esigenze di ciascuna rivista; 2. pubblicare ‘almeno ogni 3 anni’ i nomi dei revisori effettivamente impiegati dalla rivista. Tutti sono d’accordo.
A questo punto Santambrogio propone di anticipare il punto 4 all’ordine del giorno.
Punto 4. Annuario del CoRIS: una proposta
Santambrogio propone di costruire un portale web del CoRIS nel quale riportare annualmente le attività e gli indici dell’ultima annata delle riviste coinvolte. L’obiettivo è quello di offrire un servizio agli utenti e, al tempo stesso, dare più trasparenza al lavoro delle riviste, informando anche su loro eventuali iniziative collaterali.
Navarini suggerisce che sul portale potrebbero essere pubblicati altri materiali, come le info su seminari e sui convegni organizzati dalle riviste.
Rampazi si dichiara d’accordo per il portale.
Morlicchio (ma anche altri) fanno notare che la costruzione e soprattutto l’aggiornamento del portale è impegnativo.
Cesareo propone di usare il portale dell’AIS.
Santambrogio risponde che ritiene preferibile realizzare un sito separato e si propone per progettare il portale e una scheda di riferimento attravesro cui le riviste potranno fornire le proprie informazioni. Si potrebbe poi chiedere al sito dell’AIS un link permanente al sito del CoRIS.
La proposta viene approvata.
Punto 2. Criteri per la valutazione delle riviste che non implichino l’uso della VQR
Santambrogio, ricordando la proposta già discussa nell’incontro precedente circa l’opportunità di eliminare la VQR dalle procedure di valutazione delle riviste, propone di far eliminare i commi 4, art. 5, e 3b, art. 6, del regolamento ANVUR che così recitano: «Per le finalità di cui al presente articolo, l’ANVUR può procedere all’accertamento dell’effettività della revisione richiedendo alle riviste la trasmissione delle schede relative al peer review di contributi o fascicoli pubblicati nell’arco temporale oggetto di osservazione» (art. 5, comma 4), e «accedono alla fase successiva di valutazione esclusivamente le riviste che, nell’ultima VQR, risultino avere ottenuto una valutazione media dei lavori in esse pubblicati superiore almeno del 20% rispetto alla valutazione media ottenuta dalle riviste scientifiche classificate nella medesima area di valutazione» (art. 6, 3b).
Le due proposte vanno nella direzione di richiedere all’ANVUR di impiegare solo requisiti procedurali e oggettivi quali criteri di valutazione delle riviste. Tale proposta, continua Santambrogio, sarebbe inoltre in linea con quanto suggerito da Ambrosini circa il fatto che la valutazione delle riviste debba avvenire solo mediante indicatori formali.
Bordoni fa notare che già la proposta di pubblicare i nomi dei revisori andrebbe nella linea di superare il comma 4 dell’art. 5.
Caselli ricorda però che l’ANVUR chiede che le schede di referaggio siano mostrabili perché è interessato alla procedura messa in atto dalle riviste, e che dunque il solo elenco non è sufficiente.
Vitteritti è d’accordo con Caselli.
Tomei chiede che l’ANVUR renda pubblici i processi e che garantisca che il gruppo di persone che esamina le schede di referaggio richieste sia ristretto. Solo ad esempio il ‘gruppo riviste’.
Viviano è d’accordo con quanto affermato da Caselli e Vitteritti e cioè che l’ANVUR, richiedendo le schede, vuole di fatto vedere come lavorano le riviste.
Marzo, in un lungo intervento, esprime la propria opinione contro la VQR e chiede alle riviste di Fascia A di rinunciare alla propria posizione come atto di contrarietà.
Morlicchio afferma che sia sbagliato non mostrare le schede e suggerisce di trovare indicatori alternativi.
Borgna fa notare che, allo stato attuale, non è noto quale sia l’utilizzo delle schede di referaggio da parte di Anvur (semplice archiviazione; esame delle schede; …).
Fasanella ricorda che il procedimento di referaggio, quando impiega le piattaforme online, è tracciabile e che l’ANVUR potrebbe controllarne gli esiti, ovviamente oscurando il revisore. Ciò, tra l’altro, renderebbe nota la discrepanza che a volte si produce tra valutazioni VQR e valutazioni dei revisore delle riviste.
Martelli chiede di domandare all’ANVUR l’uso che fa delle schede ricevute. Si dice inoltre convinto che bisognerebbe effettivamente mostrare all’ANVUR il tanto lavoro che le riviste fanno e che anzi più si può mostrare, tanto meglio si può verificare il lavoro fatto dalle riviste.
Vitteritti, sottolinenado che il CoRIS fa crescere le riviste e che queste riunioni sono una buona cosa, suggerisce di avvertire, al momento dell’invio della scheda ai revisori, che queste potrebbero essere oggetto di verifica da parte dell’ANVUR.
Santambrogio esprime il proprio disaccordo sull’invio delle schede all’ANVUR. Quest’ultimo, secondo la sua opinione, dovrebbe limitarsi a valutare la qualità delle riviste sulla base di soli criteri formali. Ribadisce quindi la sua proposta di eliminare i due commi sopra indicati.
Non ci sono opposizioni a tal merito.
Cesareo sottolinea come tale proposta rafforzerebbe ancor di più la comunità scientifica. Suggerisce tuttavia di trovare altri indicatori formali da proporre all’ANVUR
Navarini fa notare che oltre all’eliminazione di commi 4, art. 5, e 3b, art. 6, del regolamento ANVUR, bisognerebbe eliminare anche il comma 2 dell’art. 9, pure relativo all’utilizzo della VQR, che così recita: « la rivista, laddove italiana, non abbia avuto lavori sottoposti a valutazione per due VQR consecutive o abbia ottenuto, sempre per due VQR consecutive, risultati negativi rispetto a quanto previsto nel precedente art. 6, comma 2, salvo il caso in cui dimostri che tale risultato sia dovuto a una prevalenza di autorevoli autori stranieri o non strutturati o ad altre circostanze specifiche e eccezionali».
Tarantino torna sui criteri oggettivi e suggerisce di pensare anche indicatori qualitativi oltre a quelli quantitativi.
Ambrosini è d’accordo sulla comunità che si autoregola.
Perulli sottopone all’attenzione del coordinamento il fatto che ANVUR prevede un formulario per la richiesta di passaggio in Classe A ma che ANVUR non rende note le procedure con cui vengono prese le decisioni finali. Suggerisce di proporre delle soglie.
Santambrogio fa un riepilogo della discussione e propone all’assemblea di rappresentare nell’eventuale incontro con l’ANVUR le seguenti iniziative (1 e 2) e proposte (3 e 4) del CoRIS:
- presentazione di una scheda condivisa di valutazione degli articoli e di un regolamento sui processi di referaggio che ogni rivista si impegna a rispettare (Fasanella è incaricato di redigere entrambi);
- elaborazione di un annuario online del CoRIS;
- eliminazione dal regolamento ANVUR dei tre commi sopra discussi (4, art. 5; 3b, art. 6; 2 art. 9);
- proposta ad ANVUR di contribuire a trovare una serie di criteri formali di valutazione.
Il coordinamento decide di riunirsi il 31 maggio alle 14:00, sempre a Firenze.
La seduta è sciolta alle ore 17:00.